L’approccio olistico al servizio del benessere psichico

Le tecniche di cura di tipo olistico riconoscono l’essere umano come una unità
Psico-Neuro-Endocrino-Immuno (PNEI) unica e inscindibile

L’omeopatia

Cos’è l’omeopatia

omeopatia

E’ un sistema di cura “non convenzionale” basato sul principio che “il simile cura il simile”, vale a dire che una sostanza responsabile della comparsa di disturbi (sintomi) in persone sane può aiutare a guarire tali sintomi nelle persone malate. L’omeopatia utilizza sostanze altamente diluite e “dinamizzate” attraverso il processo della “succussione”. I rimedi omeopatici derivano da sostanze di origine vegetale, animale e minerale e sono preparati sotto forma di globuli, gocce, tinture madri.

Gli omeopati ritengono che più una sostanza è diluita, maggiore è la sua attività nel curare i disturbi, le diluizioni possono essere alte, medie, basse. I rimedi omeopatici partono da sostanze che sono state diluite così tante volte da non contenere nessuna o quasi nessuna delle sostanze di origine.

Tuttavia, gli omeopati ritengono che l’acqua in cui è stato disciolto il soluto, anche se questi non è più rintracciabile, abbia acquisito nuove proprietà terapeutiche in virtù di una memoria conservata, connessa all’acqua. Tale concetto, però, deve essere ancora approfondito dai ricercatori, dimostrato e teorizzato.

Secondo il fondatore dell’omeopatia, Hahnemann, il sistema di cura omeopatico non si basa sulla soppressione di un sintomo ma va ad intervenire all’origine della causa del disturbo, per cui la guarigione è completa e coinvolge tutto l’intero organismo, compresa anche la guarigione della personalità del soggetto.

Per Hahnemann la malattia è una “perturbazione” della forza vitale e la salute si ristabilisce intervenendo attraverso la legge dei simili. La guarigione non è intesa solo come soppressione della malattia ma essa deve andare a ripristinare la totalità della persona umana fino ai più alti fini per cui la persona è stata creata, per cui non si può guarire il corpo indipendentemente dall’anima.

Nota

E’ importante notare che, pur avendo seguito il corso biennale di omeopatia, posso solo fornire consigli sui rimedi omeopatici che possono avere un effetto positivo su alcuni disturbi psichici. Tuttavia, non sono autorizzata a prescriverli, poiché questa prerogativa è riservata esclusivamente ai medici.

LA FLORITERAPIA

Un Approccio Naturale per il Benessere Emotivo e Fisico

La floriterapia è un metodo di cura naturale che utilizza essenze di fiori selvatici per prevenire e curare problemi emozionali, stati d’animo negativi, disarmonie del carattere, conflitti e difficoltà relazionali, disagi psicologici e malattie di origine psicosomatica.

E’ un sistema terapeutico “dolce” e non aggressivo che non sopprime né combatte direttamente i sintomi ma, attraverso l’assunzione di rimedi floreali – potenti “concentrati” liquidi, ricchissimi di energia vibrazionale – permette di attivare il processo di autoguarigione dell’organismo, favorendo il recupero della salute e del benessere fisico e psichico. Il primo a scoprire le proprietà terapeutiche delle essenze floreali fu il medico inglese Edward Bach.

EDWARD BACH

Cenni biografici

edwardbach

Edward Bach nasce a Moseley, nei paesi di Birmingham. E’ il primogenito di tre figli; la sua famiglia è originaria del Galles e gestisce una piccola officina per la fusione dell’ottone.

1903 – 1906: Edward Bach lavora come apprendista nell’impresa del padre; l’osservazione delle malattie fisiche e dei conflitti spirituali ad esse legati negli operai e il desiderio di rendersi utile al prossimo costituiscono la premessa per la sua attività futura.

1906 – 1913: intraprende lo studio della medicina a Birmingham a Londra. Seguono l’abilitazione alla professione di medico e l’inizio dell’attività come responsabile del Pronto Soccorso dell’University College Hospital.

1918 – 1922:  diventa assistente nel reparto di Batteriologia ed Immunologia. Riconosce il rapporto esistente tra determinati ceppi batterici presenti nell’intestino umano e alcune manifestazioni di malattie croniche, riuscendo a coltivare in laboratorio vari ceppi batterici per ricavarne un vaccino.

In quel periodo vi è la Grande Guerra e l’epidemia spagnola. Bach affronta questo periodo come medico allopatico e batteriologo utilizzando i suoi sette vaccini (nosodi omeopatici che suddivide in sette gruppi principali, in seguito denominati «nosodi di Bach») e guarisce molte persone.

Di lì a poco muore la sua prima moglie di difterite e cade in una grave depressione. Lui cerca di reagire impegnandosi nel campo della ricerca. Si rende conto che vi è relazione tra emozione e malattia e si crea una sua visione, iniziando a mettere in dubbio molti aspetti della medicina allopatica, ma a causa delle sue concezioni viene fortemente criticato e allontanato dalla comunità medica.

Bach si crea una sua lettura di tipo diagnostico dei suoi pazienti. In base alla loro personalità intuiva il batterio che si sarebbe alterato e il rimedio da dargli. Successivamente lavora in un ospedale omeopatico come batteriologo, viene accolto come ricercatore e accoglie la visione di Hahnemann.

In seguito, apre uno studio privato dove continua le sue ricerche e diventa un medico famoso, ricco e stimato. Raggiunge tutti gli apici che la vita può consentire, successo, denaro, potere. Colma la sua sofferenza affettiva dedicandosi alla sua missione ma con degli eccessi. Si ammala nel 1917 per un tumore maligno alla milza, la prognosi gli attribuisce soltanto tre mesi di vita. Bach ha circa 30 anni, prova rabbia, angoscia, però non si lascia andare, non sceglie la resa ma decide di realizzare la sua missione e, invece, in tre mesi riesce a superare la crisi grazie al desiderio fortissimo di portare a termine le sue ricerche.

Il suo obiettivo è trovare una nuova via, andare oltre l’omeopatia per pervenire alla floriterapia. Tale via la vuole trovare nel mondo vegetale, e mentre cammina Bach viene sfiorato da un seme del fiore Impatiens, si sofferma su questo segno, così prepara la triturazione manuale dei semi di Impatiens e ne assume la polvere. Dopo si sente pervaso da una profonda pace. Si rende conto che Impatiens influiva sulla sua personalità, lo calmava e comprende che Impatiens è il suo rimedio.

Bach arriva alla sua scoperta sperimentando su sé stesso l’effetto del fiore. Così, applica il rimedio alle altre persone con le stesse caratteristiche di personalità e scopre che non è un placebo, ma influisce realmente sulla personalità del soggetto.

Successivamente, scopre un altro fiore, Mimulus. Il fiore esprime la separazione del noto per andare verso l’ignoto e i rischi che la vita comporta. Bach assume la polvere triturata di questo fiore e fa l’esperienza di assumere maggiore consapevolezza rispetto al lutto che stava vivendo. Questo fiore, infatti, affronta la capacità di vivere la perdita e trasmette il coraggio di vivere la vita in tutte le sue variazioni, spinge a non temere la vita ma ad amarla, lavorando sulle paure.

Queste scoperte hanno condotto Bach alla floriterapia, dove ha continuato a identificare fiori e rimedi che affrontavano specifici aspetti della personalità e delle emozioni umane. Il suo approccio unico si basava sull’osservazione diretta e sperimentazione personale, portando alla creazione di una serie di rimedi floreali noti come “I fiori di Bach”.

Quando Bach ritenne che le sue ricerche fossero ormai completate, morì nel sonno nel 1936 per insufficienza cardiaca.

Il suo lavoro ha contribuito all’evoluzione della terapia floreale offrendo un approccio naturale e delicato per affrontare i disagi emozionali. Oggi i fiori di Bach sono ampiamente utilizzati in tutto il mondo come una risorsa preziosa per il benessere emotivo e psicologico.

LA VISIONE FLORITERAPICA

Una Visione Unica per il Benessere Emotivo

visione floriterapica

Con l’assunzione dei Fiori di Bach appropriati avviene che il rimedio produce uno stato di consapevolezza, cessa l’autoinganno, es. se si assume Mimulus si diventa consapevoli della propria paura. Quindi Mimulus, di per sé, non risolve la paura ma vi dà una maggiore consapevolezza, ci si vede nella propria condizione e lì si può scegliere, se dare energia alla paura o alla consapevolezza.

La floriterapia non agisce come agiscono i rimedi allopatici, ma opera in un modo più sottile. Mimulus non toglie di per sé la paura ma ne aumenta la consapevolezza, da lì la possibilità di scegliere se continuare a vivere nella paura o trovare la forza per superarla. Nel caso di Mimulus, attraverso la scelta del coraggio di vivere, aumenta l’energia vitale. Mimulus viene dato spesso ai bambini che hanno paura del buio o hanno delle fobie.

Mimulus

Caratteristiche negative: Paure ben precise: buio, dolore, malattie, morte, futuro, ragni, serpenti etc; eccessiva sensibilità agli stimoli esterni (rumori, luce, odori forti), paura della solitudine e desiderio di sfuggire la compagnia; ansia per le proprie paure di cui non si parla a nessuno

Evoluzione positiva: calma, serenità, superamento delle paure e presa di distanza da esse, che vengono ora considerate realisticamente, limitazione della timidezza, simpatia per altre persone che soffrono in modo simile

I Fiori di Bach sono le essenze estratte da 38 fiori e sono state raggruppate da Bach stesso nel seguente modo:
– I 12 guaritori
– I 7 aiuti
– I 19 assistenti

I primi fiori che Bach scopre sono i Dodici Guaritori, detti anche “Fiori Tipologici” in quanto rappresentano tipologie di emozioni che potrebbero essere tratti di una persona che la distinguono caratterialmente. Tali rimedi floreali hanno il compito di infrangere la rigidità e cosa c’è dietro l’esperienza e rappresentano le emozioni fondamentali che ognuno di noi dovrebbe elaborare.

I 12 Guaritori sono: Agrimony (Agrimonia Eupatoria); Centaury (Centaurium Umbellatum); Cerato (Plumbago Cupensis); Chicory (Cicorium Intybus); Clematis (Clematis Vitalba); Gentian (Gentiana Amarella); Impatiens (Impatiens Glandulifera); Mimulus (Mimulus Guttatus); Rock Rose (Elianthemum Nummularium); Scleranthus (Scleranthus Annuus); Vervaine (Verbena Officinalis); Water Violet (Hottonia Palustris).

I 7 aiuti sono: Rock Water (Acqua di Fonte); Wild Oat (Forassaco Maggiore); Heather (Brugo); Gorse (Ginestrone); Olive (Olivo); Oak (Quercia); Vine (Vite).

I 19 Assistenti sono: Holly (Agrifoglio); Honeysuckle (Caprifoglio comune); Hornbeam (Carpino bianco); White Chestnut (Ippocastano bianco); Sweet Chestnut (Castagno dolce); Red Chestnut (Ippocastano rosso); Beech (Faggio selvatico); Chestnut Bud (Gemma di Ippocastano); Larch (Larice comune); Crab Apple (Melo Selvatico); Cherry Plum (Mirabolano); Walnut (Noce); Elm (Olmo inglese); Pine (Pino Silvestre); Aspen (Pioppo Tremulo); Wild Rose (Rosa Canina); Willow (Salice Giallo); Mustard (Senape Selvatica); Star of Betlehem (Ornitogalo o Latte di Gallina).

PREPARAZIONE DEI FIORI DI BACH

Metodi e Utilizzi

preparazione dei fiori di bach

Nel metodo di Bach le essenze sono imprigionate nell’acqua. Per la preparazione l’acqua deve essere una acqua pura, meglio se acqua di sorgente, dove immergere i petali del fiore per esporli poi al sole. Il fiore cederà all’acqua la sua essenza e, quindi, la sua informazione. Dopo due ore di esposizione solare continua, si filtra il tutto e avviene una diluizione all’interno di contenitori di vetro. Un altro metodo è la decozione con raccolta nella massima fioritura. Si porta ad ebollizione acqua e fiori, per almeno mezz’ora, poi il liquido viene filtrato.

Per fare la sinergia: prenderemo una bottiglietta di vetro da 30 ml al cui interno metteremo del brandy come conservante o dell’aceto di mele, aggiungiamo dell’acqua e diamo l’informazione emozionale aggiungendo due gocce per ogni essenza. Si possono utilizzare cinque o sei essenze floreali. Poi vengono assunte 4 gocce sublinguali quattro volte al giorno. I fiori possono essere dati per via topica attraverso le creme o oli per il corpo. Possono essere messi nell’acqua del bagnetto del bambino o vaporizzati nell’aria.

Bach ha raggruppato le 38 essenze in sette gruppi per l’utilizzo in varie situazioni:
– Gruppo 1 per coloro che hanno paura: Rock Rose, Mimulus, Cherry Plum, Aspen, Red Chestnut
– Gruppo 2 per tutti quelli che soffrono di insicurezza: Cerato, Scleranthus, Gentian, Wild Oat, Gorse, Hornbeam
– Gruppo 3 per coloro che non provano un sufficiente interesse per la realtà: Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Chestnut Bud, Mustard
– Gruppo 4 per quelli che sono soli: Water Violet, Impatiens, Heather
– Gruppo 5 per chi è eccessivamente sensibile a influssi e idee esterne: Agrimony, Centaury, Walnut, Holly
– Gruppo 6 per tutti quelli che soffrono di scarso coraggio o disperazione: Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Betlehem, Willow, Oak, Crab Apple
– Gruppo 7 per coloro che si preoccupano troppo del benessere altrui:  Chicory, Vervaine, Vine, Beech, Rock Water

La floriterapia opera sugli squilibri emozionali come: rabbia, paura, insicurezza. Ogni fiore agisce su uno squilibrio specifico per riarmonizzarlo in maniera dolce ma profonda. L’essenza del fiore aiuta a realizzare la virtù opposta; per es. in caso di paura il fiore svilupperà coraggio. Inoltre, i rimedi floreali non hanno alcun tipo di effetto collaterale o tossicità.

Dal 1976 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto e legittimato l’uso della floriterapia come metodo di cura complementare.

I fiori di Bach sono una risorsa preziosa per il riequilibrio degli stati emotivi alterati che non siano di natura patologica. Questi rimedi floreali possono essere utilizzati per un breve periodo di tempo durante la psicoterapia, come sostegno per elaborare i contenuti emotivi. Tuttavia, è essenziale sottolineare che non devono mai sostituire la psicoterapia stessa.

Se desideri ulteriori informazioni sull’uso dei fiori di Bach come complemento alla psicoterapia o desideri esplorare come possono essere utili nel tuo percorso di benessere emotivo, non esitare a contattarmi. Sono qui per fornirti un valido supporto terapeutico, per aiutarti a raggiungere l’equilibrio emotivo desiderato, la tua salute è la mia priorità.

NOTA:

Da notare che i fiori di Bach consigliati, non sono da ritenersi sostitutivi di eventuali farmaci prescritti dal medico o dallo psichiatra.

La floriterapia ha azione sugli stati d’animo e non su patologie cliniche o psichiatriche.

Per qualsiasi richiesta, dubbio o interrogativo,
non esitare a contattarmi
per un primo colloquio conoscitivo